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giovedì, aprile 02, 2015

      “Un lettore vive mille vite prima di morire. L'uomo che non legge mai ne vive una sola”

Leggevo velocemente i titoli dei libri riposti nella mia libreria per scegliere il libro che mi avrebbe accompagnata per i prossimi giorni, per scoprire un nuovo mondo nel quale immergermi. Scorrevo i titoli e non potevo fare a meno di pensare ai libri che in qualche modo hanno lasciato un segno nella mia vita. Ed ho pensato di scrivere un post al riguardo. Ho tirato fuori, senza alcuna difficoltà, cinque libri.

Guardo il primo libro e penso che tutto è iniziato dieci anni fa. Si, circa dieci anni fa, grazie a mia sorella e a Carlos Ruiz Zafón, scoprivo l’amore per i libri. Scoprivo quanto fosse bello immergersi nelle pagine di un libro e catapultarsi in una città che non fosse la mia, in un’epoca che non fosse la mia, in una vita che non fosse la mia.

Mia sorella, dieci anni fa, tornò a casa con un libro dalla copertina grigia e azzurra. Il titolo del libro era L’ombra del vento e sentendo il suo entusiasmo iniziai a leggerlo così senza un reale interesse. In un attimo, però, mi ritrovai immersa nella Barcellona del 1945. Una Barcellona che porta ancora le ferite della guerra civile.

Trama: La storia ruota attorno a Daniel Sempere, un ragazzino che all’alba del suo undicesimo compleanno si sveglia non ricordando più il viso della madre deceduta. 



Daniel vive col padre, proprietario di un modesto negozio di libri usati.

In occasione del suo compleanno  il padre lo porta per la prima volta al cimitero dei libri dimenticati, una gigantesca biblioteca sconosciuta ai più, per fargli adottare un libro che dovrà custodire per tutta la vita. Daniel sceglie l’ombra del vento di Julian Carax, un libro che lo incuriosirà a tal punto da spingerlo a cercare informazioni sull’autore, la cui unica opera sembra appunto l’ombra del vento. Una ricerca che durerà 10 anni e accompagnerà Daniel nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta.
 “Mi abbandonai a quell'incantesimo fino a quando la brezza dell'alba lambì i vetri della finestra e i miei occhi affaticati si posarono sull'ultima pagina. Solo allora mi sdraiai sul letto, il libro appoggiato sul petto, e ascoltai i suoni della città addormentata posarsi sui tetti screziati di porpora. Il sonno e la stanchezza bussavano alla porta, ma io resistetti. Non volevo abbandonare la magia di quella storia né, per il momento, dire addio ai suoi protagonisti. Un giorno sentii dire a un cliente della libreria che poche cose impressionano un lettore quanto il primo libro capace di toccargli il cuore. L'eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale – non importa quanti altri libri leggeremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo – prima o poi faremo ritorno.”

Ho amato profondamente questo libro, nonostante il mio scetticismo iniziale, ne sono stata rapita dalle prime pagine. E’ un libro scritto meravigliosamente, che cattura da subito la curiosità del lettore e lo spinge a divorare il libro il più velocemente possibile. Ricordo perfettamente di essere rimasta in piedi anche fino alle 5 del mattino durante la lettura dell’ombra del vento. Le storie di Daniel e Julian Carax si fondono perfettamente e si sviluppano quasi contemporaneamente. Da una parte c’è il presente, quello vissuto da Daniel, alle armi con le prime cotte, le prime esperienze, i primi incontri importanti dall’altra c’è il passato. Un passato che viene scoperto pezzo dopo pezzo e che ha bisogno di essere assemblato insieme per avere un quadro completo della verità, quella sulla vita di Julian Carax.

Col tempo ho imparato ad apprezzare vari generi di letteratura dai thriller ai classici, avevamo tanti libri in casa e ho iniziato col leggere quelli la cui trama più mi attirava, successivamente sono diventata una compratrice compulsiva di libri, ma questa è un’altra storia.

Uno dei miei thriller preferiti in assoluto è Io Uccido di Giorgio Faletti.

Tra le tante cose che mi sono piaciute, adoravo il modo in cui la musica fosse così presente nel romanzo. Come la musica diventasse l’indizio principale per scoprire la successiva vittima del serial killer.

Trama:  Il romanzo prende vita nel Principato di Monaco e nel primo capitolo del libro ci viene immediatamente presentato Jean-Loup Verdier uno speaker radiofonico, che conduce una trasmissione nella stazione Radio Monte Carlo, che riceve una strana telefonata da parte di un certo Uno e Nessuno che preannuncia la sua intenzione di uccidere. La telefonata non viene presa seriamente finché il giorno dopo vengono ritrovati due cadaveri. I volti, di quelli che poi si scopriranno essere un famoso pilota di formula 1 e la sua ragazza, sono terribilmente mutilati e sulla scena del crimine viene ritrovata una frase che risuona come una promessa: “Io Uccido”.

Nicolas Hulot  e Frank Ottobre indagheranno per scoprire l’identità di Uno e Nessuno e per riuscire a fermare il misterioso serial killer.
"Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare. Non le hai scelte e nemmeno le vorresti, ma arrivano e dopo non sei più uguale. A quel punto le soluzioni sono due: o scappi cercando di lasciartele alle spalle o ti fermi e le affronti. Qualsiasi soluzione tu scelga, ti cambia, e tu hai solo la possibilità di scegliere se in bene o in male."

Devo però ammettere, cari readers, che la mia passione restano i classici.

Sono per me quei romanzi che non ti deludono mai. Sono scritti in maniera impeccabile e hanno sempre qualcosa di importante da insegnare perchè sono senza tempo.

I miei classici preferiti restano, tutt’oggi, quelli delle sorelle Brontë: Cime Tempestose e Jane Eyre.

In cime tempestose ritroviamo Catherine e Heathcliff, i personaggi più odiosi che una scrittrice abbia mai creato e tra loro si frappone Edgar, un povero cristo che non sapeva assolutamente a cosa andasse incontro.

Trama: Heathcliff: orfanello adottato per pietà dalla famiglia di Catherine, caro amico d’infanzia, ragazzo ribelle e affascinante, spirito libero e pericoloso che ignora le convenzioni della rigida morale ottocentesca.

Edgar: bello, ricco, amabile, innamorato di Catherine, tenacemente deciso a renderla la più felice delle spose. A due uomini così diversi è legato il destino della dolce Cathy, divisa tra una passione divorante e un amore romantico, sullo sfondo delle selvagge brughiere inglesi.

E’ una cosa risaputa, che basta che ci siano di mezzo brughiere inglesi e io raggiungo l’apice della felicità, ma questo romanzo, come pochi altri mi ha lasciata senza parole.

Ora non voglio essere polemica, perché nonostante tutte le mie perplessità ho amato questo romanzo, ma spiegatemi come si può definire Catherine una persona dolce? Una donna che è capace di pronunciare queste parole:
"A che scopo esisterei, se fossi tutta contenuta in me stessa? I miei grandi dolori, in questo mondo, sono stati i dolori di Heathcliff, io li ho tutti indovinati e sentiti fin dal principio. Il mio gran pensiero, nella vita, è lui. Se tutto il resto perisse e lui restasse, io potrei continuare ad esistere; ma se tutto il resto durasse e lui fosse annientato, il mondo diverrebbe, per me, qualche cosa di immensamente estraneo: avrei l'impressione di non farne più parte. Il mio amore per Linton è come il fogliame dei boschi: il tempo lo trasformerà, ne sono sicura, come l'inverno trasforma le piante. Ma il mio amore per Heathcliff somiglia alle rocce nascoste ed immutabili; dà poca gioia apparente ma è necessario. Nelly: io sono Heathcliff! Egli è stato sempre, sempre nel mio spirito: non come un piacere, allo stesso modo ch'io non sono sempre un piacere per me stessa, ma come il mio proprio essere. Così, non parlar più di separazione: ciò è impossibile e..."

Per poi sposare Edgar in quanto sposare Heathcliff sarebbe degradante per la sua posizione sociale. Lui la sente pronunciare queste parole e scappa, per poi tornare anni dopo con un solo obiettivo: quello di vendicarsi. Voglio pure capire che il povero Heathcliff sia stato ferito, profondamente, ma che cavolo fatti una vita amico mio! Volta pagina!

E in tutto questo viene catalogato come romanzo d’amore perché alla fine i due protagonisti muoiono e i loro spiriti vengono visti insieme mentre passeggiano allegramente da fantasmi sulle brughiere inglesi. Il loro amore sopravvive alla morte. Se è amore quello che lega i due protagonisti di questo romanzo, io non voglio innamorarmi.

Ora voi direte: ma non avevi detto che è uno dei tuoi libri preferiti?

Si, l’ho detto e si, lo è davvero. Io amo questo libro non come romanzo d’amore ma come ritratto di quello che l’amore è capace di fare alle persone. L’amore che diventa odio, l’odio che cerca vendetta. Una vendetta che ha bisogno di una vita intera per essere consumata, che aspetta il momento giusto per essere incassata. Una vendetta che, non importa come e perché, coinvolge chiunque.
Se vi va di continuare a leggere, cliccate sulla seconda pagina



Jane Eyre è senza alcuna ombra di dubbio, il mio romanzo preferito in assoluto.

La cosa più stupefacente di questo romanzo è la sua modernità. Strano per un romanzo scritto nell’ottocento.

A differenza di molti classici, Jane Eyre mi ha rapita dalle prime pagine. Non ho potuto non affezionarmi istantaneamente alla piccola Jane. I torti che ella subisce nel romanzo non hanno fatto altro che aumentare l’empatia nei suoi confronti.

Trama: Jane Eyre è una bambina orfana che viene accolta presso i parenti dopo la morte dei genitori. In questa sua nuova famiglia Jane è resa oggetto di continui maltrattamenti da parte di una fredda zia e anche da parte degli altri bambini della casa, suoi cugini. L'unica persona che l'amava, lo zio materno, è morto anni prima e sua zia si trova costretta ad accudire la fanciulla perché tale era l'ultima promessa strappatale da suo marito prima di morire. Ma Jane Eyre è una ragazzina dal carattere forte e deciso e lo dimostra quando viene affidata ad una scuola di carità, il sacrificio ed il pesante lavoro sono la regola del giorno per le fanciulle senza famiglia.

Nonostante la durissima disciplina Jane continuerà gli studi e successivamente opererà all'interno dello stesso istituto come stimata insegnante. Proprio questa professione la rende una donna libera ed indipendente, permettendole di trovare un'occupazione presso la dimora di Thornfield Hall, appartenuta da sempre alla nobile famiglia dei Rochester, dove svolge il ruolo di istitutrice per Adele, la figlia adottiva del padrone di casa, il misterioso Mr. Rochester.

Questo periodo da istitutrice trascorre serenamente fino al giorno dell'improvviso arrivo di Mr. Rochester, un uomo imponente e sarcastico, che è subito colpito dalla vivida intelligenza e dall'indipendenza di spirito di Jane.

Jane e Rochester mettono in scena una delle più belle storie d’amore di sempre. Ricca di sorprese, di dialoghi intriganti e sotterfugi.
Rochester: "ho una strana sensazione riguardo a voi, come se avessi una corda sotto le costole a sinistra, annodata ad una corda simile dentro di voi. E se andaste via temo che quella corda che ci unisce si spezzerebbe e so che comincerei a sanguinare internamente. Quanto a voi mi dimenticherete."

L’ultimo romanzo di cui voglio parlarvi oggi è Memorie di una geisha di Arthur Golden. Questo è l’unico romanzo letto fin’ora che mi ha aperto un mondo, mi ha fatto appassionare incredibilmente ad un paese che prima di quel momento non avevo neanche mai preso in considerazione di visitare: il Giappone. Grazie al romanzo ho scoperto la cultura e l'arte giapponese e me ne sono innamorata.

Trama: La piccola Chiyo è una bambina cresciuta in una famiglia di pescatori in un piccolo villaggio chiamato Yoroido. Per poter avere il denaro necessario che serviva a dare una degna sepoltura alla moglie, il padre della protagonista la vende, assieme alla sorella più grande, ad una casa di geishe a Kyoto. L'intermediario tra il padre e l'okiya è un certo Tanaka, proprietario della compagnia ittica per la quale lavora il padre. Dapprima Tanaka illude la protagonista di voler adottare lei e sua sorella Satsu in vista della morte della madre per tumore alle ossa e del padre a causa della vecchiaia, ma dopo le conduce in una stazione ferroviaria e le consegna ad uno dei dipendenti dell'okiya Nitta perché le porti a Gion, il quartiere delle geishe di Kyoto. Giunte a destinazione però vengono separate e la sorella maggiore Satsu viene venduta ad un bordello. Dall'ingresso nell'okiya entrano in scena altri personaggi del romanzo: la Madre (la proprietaria dell'okiya e geisha in pensione), Zietta (la "sorella minore" della Madre e geisha fallita), la Nonna (la geisha che ha adottato molto tempo prima le due precedenti donne), Hatsumomo (l'unica geisha della casa), Zucca (una bambina quasi coetanea di Chiyo venduta all'okiya) e le domestiche. La vita nella casa di geishe sembra essere subito molto dura, soprattutto a causa della geisha Hatsumomo che non mancherà mai di farle subire la sua cattiveria.
"Conduciamo la nostra esistenza come acqua che scende lungo una collina, andando più o meno in un'unica direzione finché non urtiamo contro qualcosa che ci costringe a trovare un nuovo corso." 

Quali sono, invece, i vostri cinque libri preferiti? Avete qualche titolo da consigliarmi?

Scrivetemelo nei commenti.






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15 commenti

  1. "E’ una cosa risaputa, che basta che ci siano di mezzo brughiere inglesi e io raggiungo l’apice della felicità", ahahahaha, come ti capisco!!! :)

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  2. Ho letto "IO UCCIDO" sette anni fa! Mi è piaciuto un sacco, per fortuna non ne hanno tratto un film, come spesso accade 😏

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  3. Bei libri! Il mio preferito di Faletti rimane comunque Fuori da un evidente destino, ma sarà perchè ho un debole per gli indiani d'America! :)

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  4. Ne ho letti molti di Faletti ma questo mi manca! Lo leggeró :)

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  5. Nn ho letto nessuno di questi ma mi sembrano molto interessanti! Bel post!
    Http://larelladisofia.com

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  6. Provo con Abbiamo sempre vissuto nel castello di Shirley Jackson. Per ambientazione, trama e colori. Ti cattura dalla prima frase 😊. Davvero una maestra!

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  7. Faletti non l'ho letto. Ho un'anziana amica che mi passa scatoloni di libri, purtoppo quasi tutti gialli e triller. Avendo poco tempo preferisco selezionare altri generi. I classici ogni tanto ci stanno bene. gli altri due sono piaciuti anche a me, soprattutto le memorie. Scegliere libri preferiti proprio non sono in grado. Li posso solo dividere in tre categorie: quelli che non riesco a mollare fino a chè non li ho finiti (e poi mi dispiace che siano terminati), quelli che languono e ce ne leggo altri in mezzo e i gialli triller che "ma perchè sto perdendo tempo?".

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  8. Grazie, ci piace scoprire sempre nuovi genere che possano appassionarci!

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  9. Effettivamente è difficile scegliere i libri preferiti, in realtà questi per me rappresentano delle tappe importanti nel mio percorso da lettrice.

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  10. L'Ombra del Vento è anche uno dei miei preferiti! L'ho divorato è così bello 😍

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  11. Ciao ragazze vi ho taggate nel mio ultimo post😊

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