Non Sono una Scrittrice

mercoledì, febbraio 04, 2015


Percorro il corridoio in punta di piedi, facendo attenzione a non svegliare i miei, che dormono beatamente dopo una dura giornata di lavoro. Tolgo le scarpe per evitare di far rumore. Entro nella mia camera.

E’ completamente buia, si notano solo le piccole luci dei dispositivi tecnologici. Sul letto c’è ancora il computer acceso, il tablet sotto carica e una marea di caricabatterie. La luce rossa della scarpetta ( è solo una soluzione momentanea, mi dico. Ma chi ce crede..è troppo comoda) fa un po’ di luce. Accendo la luce. Tolgo i guanti, la sciarpa, il cappotto e butto tutto alla rinfusa sul letto. Mi accingo a spegnere il computer, ma una volta aperto noto una pagina di office aperta. E una di publisher.  Apro la pagina di office e ci trovo un inizio di recensione delle tarte della yankee candle ( dire che sono in fissa è poco). Decido di mettermi comoda e continuare a scrivere.

Dopo il lungo rituale che prevede struccaggio, detersione e applicazione di creme, cremine e burrocacao, sono pronta per il letto.

Mi metto comoda, incrocio le gambe e tiro il computer verso di me. Guardo la pagina di word e non riesco a pensare a nulla di inerente alla recensione che mi ero riproposta di scrivere e che forse domani riuscirò ad ultimare. Guardo la pagina di office e tutto quello che riesco a pensare è un tweet che ho letto poco prima di scendere. “Che fai nella vita? Lo scrittore, ho un blog” questo è quello che più o meno ho letto, e per quanto io tenti, non riesco a togliermelo dalla testa. Il tweet è ironico, ne sono consapevole. Io stessa in un primo momento ho riso leggendolo. Poi ho pensato, cazzo! Probabilmente le persone che mi stanno accanto e che mi conoscono pensano davvero che io creda di essere una scrittrice! Beh voglio rassicurare tutti. Io non sono una scrittrice. Mai ho pensato di esserlo, mai inizierò a pensarlo. Ho aperto questo blog, dopo non pochi tentennamenti, per una esigenza mia. Molto personale. Una esigenza che non ho mai avuto nella vita. O che non ho mai saputo di avere. L’esigenza di scrivere quello che non riesco a dire a parole.

Penserete voi, che du palle. Sempre la stessa scusa.

Per me non è una scusa, è una motivazione. Anzi, è la motivazione.

Mi capita, non di rado, di non riuscire a pronunciare ad alta voce di fronte ad un interlocutore i miei pensieri. Le mie opinioni. E vi posso assicurare, cari readers, che questo non è dovuto alla codardia. E nemmeno alla mancanza di argomentazioni, di quelle ne ho a volontà.

Mi capita, tuttavia, di ritrovarmi a dover rispondere a delle domande, o di trovarmi di fronte a delle affermazioni che vorrei contrastare ma ahimè il mio corpo mi tradisce. Mi si forma un nodo alla gola, il tono di voce cambia. Radicalmente. Divento paonazza.  E io evito di rispondere. Evito di contrastare quelle affermazioni. Cosa totalmente inutile visto che mi si legge tutto negli occhi. E non solo, ho anche una vasta gamma di espressioni facciali che accompagnano i miei pensieri untold. Allora passo alla fase rabbia. Soprattutto quando mi ritrovo dinanzi persone che: oddio! Sei adorabile! Esistono ancora persone in grado di arrossire!

What the fuck? Mi stai prendendo per il culo?

Provate voi, a mettervi nei miei panni.  Provate a pensare di dover chiedere al vostro corpo di smettere di dimostrare agli altri ciò che provate. Ciò che pensate. E il vostro corpo mica vi sta a sentire. Mica esaudisce quel vostro desiderio.

Allora mi ritrovo a dover almeno provare a non far trapelare nulla. E cerco, quando posso, di farlo evitando di rispondere a domande la cui risposta espone qualcosa di me, qualcosa di personale. Evitando di contrastare ciò che per me è si contrastabile, ma che in fin dei conti mica m’importa più di tanto. Mi prendo del tempo per pensare. Per metabolizzare. Per mettere in ordine quella valanga di pensieri che affolla la mia mente.

Questo, cari readers, è principalmente il motivo per il quale di tanto in tanto vi ritrovate a leggere su questo blog post del genere, post in cui non faccio altro che trascrivere il mio flusso di pensiero e le mie pippe mentali. Pippe mentali che non dovrebbero affliggere una 22enne normale. Ma io, mi sono sempre sentita diversa dalle mie coetanee. Mi sono sempre sentita esposta senza mai esserlo realmente.

Con questo blog, diviso con una delle persone più importanti per me, voglio espormi. Per quello che sono realmente. Una ragazza di 22 anni che non crede di essere una scrittrice ma che vuole comunque avere un blog. In cui postare quello che le pare.

A differenza di coloro che riescono a far entrare i loro pensieri in 140 caratteri (e non dico che non mi piacerebbe, semplicemente non ci riesco) io ho bisogno di più spazio. E questo blog per me rappresenta lo spazio di cui ho bisogno. Il mio angolo felice, in cui sfogarmi e parlare a random di cose che amo.

E se devo essere sincera.. ci sto pure prendendo gusto.



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12 commenti

  1. Come ti capisco! Provo le tue stesse sensazioni!

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  2. Allora non sono la sola :) mi rincuori.

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  3. Ho letto l'articolo con curiosità ed effettivamente mi sento lo stesso, in qualche modo.
    Come sai, ho 25 anni e provo le stesse cose. Mi si legge in faccia ciò che provo e presto, avevo iniziato a "rifugiarmi" online, per condividere ciò che provavo, ciò che penso senza venire etichettata, cinque anni fa ero approdata su twitter. E da allora, ho capito che i 140 caratteri non fanno più per me, all'inizio mi ero presa una pausa perchè in qualche modo non riuscivo a scrivere, non riuscivo a spiegarmi in breve e ora lo apro davvero raramente, forse una volta o due l'anno. Soprattutto da quando ho aperto il blog, non ne sento più il bisogno.
    Pensa che ho tante idee per articoli che rimangono lì, bloccati tra le bozze perchè ho sempre paura che il mio blog essendo per prima cosa, nato per recensire, possa dispiacere trovare articoli di "vita di tutti i giorni", ma ogni tanto, ecco i flussi dei miei pensieri spuntare sul mio blog, scalzando le recensioni, che in momenti difficili diventano rari. Credo che per ora, rimanderò l'idea di aprire un secondo blog, totalmente separato da quello delle recensioni dove parlare di ciò che mi succede, anche perchè.. forse è bello poter condividere qualcosa con le persone che so che mi seguono e in qualche modo, so che interessa ciò che scrivo :)
    Un abbraccione a te e a tua sorella :)

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  4. Dovresti assolutamente rispolverare quelle bozze e pubblicare qualcosa su te stessa. Il blog è un tuo spazio. E le persone , come me, che ti seguono saranno più che felici di leggere i tuoi pensieri oltre che le tue belle recensioni.
    È sempre bello leggere un tuo commento.
    Un abbraccio da parte mia e di mia sorella :)

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  5. Ti ringrazio per le tue belle parole. E credo proprio farò così, almeno sarà un'occasione per farmi conoscere un pochino meglio! Vediamo cosa ne esce.
    Ti ringrazio, per me è lo stesso, è bello vedere voi sul mio blog ed è un piacere commentare qui da voi.
    Grazie mille! :)

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  6. Non importa se non riesci a comunicare il tuo pensiero con 150 caratteri: ti leggo sempre fino in fondo! Mi ha colpito molto il tuo pensiero, molti enfatizzano la figura di una blogger come una scrittrice... ;)

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  7. Grazie mille. Non sai quanto mi faccia piacere leggere questo commento.. se riesci ad arrivare sempre alla fine dei post significa che almeno non risultano noiosi :) Un abbraccio

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  8. " Soprattutto quando mi ritrovo dinanzi persone che: oddio! Sei adorabile! Esistono ancora persone in grado di arrossire!

    What the fuck? Mi stai prendendo per il culo?

    Provate voi, a mettervi nei miei panni. Provate a pensare di dover chiedere al vostro corpo di smettere di dimostrare agli altri ciò che provate. Ciò che pensate. E il vostro corpo mica vi sta a sentire. Mica esaudisce quel vostro desiderio."

    GRAZIE. GRAZIE. GRAZIE. GRAZIE.

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  9. Grazie a te, per essere arrivata a fine lettura, per aver "letto" e condiviso le mie sensazioni, per il tuo commento.
    Un abbraccio

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