Scavi di Pompei - Domenica Musei Gratis per Tutti

giovedì, febbraio 12, 2015

Domenica 2 Febbraio.

Il tempo è uggioso, ma non piove. Decido di tener fede ai “To-do” della mia nuova lista, quella compilata quando ho scoperto che ogni prima domenica del mese era possibile visitare musei e scavi archeologici gratis. Mica male, ho pensato! Questa nuova iniziativa del ministero dei beni culturali incentiverà senz’altro le persone, me compresa, a trascorrere almeno una volta al mese il proprio tempo cercando di conoscere le meraviglie culturali del nostro paese e soprattutto della regione in cui viviamo. Cosi, appresa la notizia, ho subito stilato una lista (ne ho una praticamente per tutto) di luoghi che voglio assolutamente visitare. Il primo obiettivo della lista era Pompei, più precisamente gli scavi. Ma ritorniamo a quella famosa domenica: in tarda mattinata mi preparo, porto con me la mia inseparabile reflex e mi dirigo verso Pompei. Una volta varcati i cancelli mi ritrovo improvvisamente in un'altra epoca. Tutto quello che mi circonda: gli anfiteatri, le case, le botteghe, le rovine rappresentano un pezzo della nostra storia. E questa è ovviamente una visione semplicistica della cosa. E’ fin troppo semplice vederla in questo modo. La storia, poiché appartiene al passato, sembra che quasi non ci tocchi anzi non ci sfiori minimamente. Tutto quello che mi circonda sembra la fotografia di un passato che non è tangibile e per questo non mi colpisce. Inizia a colpirmi una volta arrivata nell’orto dei fuggiaschi. Lì, per me, ha smesso di essere storia ed ha iniziato ad essere realtà. Una realtà visibile nelle pose di quelli che oggi sono calchi, ma che una volta erano persone che cercavano di sfuggire alla forza devastante della natura. La paura, il terrore che quegli uomini, donne e bambini hanno provato quasi 2000 anni fa, è conservato. E’ rimasto immortalato nel tempo ed è ancora visibile. Ecco una cosa che mi fa paura, penso tra me e me, la natura. Così imprevedibile e allo stesso tempo così distruttiva. Miete vittime casualmente e senza rimorsi. Non avendo mappe e non essendomi informata prima di arrivare a Pompei, sono arrivata in quest’orto un po’ per caso, per tentativi. Ma sono veramente felice che sia andata così perché mi è servito a prendere consapevolezza (quindi ecco il mio unico consiglio: se visitate Pompei iniziate dall'orto dei fuggiaschi). Che io mica non lo so che tutto ciò che è storia è reale, che è accaduto. Ma talvolta non dico che lo dimentico ma lo do per scontato. Ecco a Pompei non ho dato niente per scontato. Camminavo tra le rovine di quella che una volta era una città fiorente, ricca e soprattutto viva e vedevo in lontananza il Vesuvio. Che se ne sta li addormentato (e speriamo che così resti per molto, moltissimo tempo) e dall’alto della sua cima sorveglia tutto il territorio circostante. Camminavo tra le rovine di Pompei e non potevo fare a meno di ammirare gli affreschi che ancora adornano le pareti di alcuni locali, le anfore che si sono conservate per quasi 2000 anni, gli anfiteatri che rappresentavano il divertimento ma anche la cultura perché non erano solo i luoghi in cui combattevano i gladiatori ma diventavano occasionalmente anche teatri. E questo è più o meno quello che sono riuscita a vedere quella mattina. Un improvviso temporale non mi ha permesso di proseguire la visita e all’appello mancano alcuni templi e alcune case nobiliari. Ma non mancherà occasione di ritornarci. Nel frattempo vi allego le foto dei luoghi visitati quella mattina.


























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4 commenti

  1. Io ci sono stata anni fa e ho davvero un bel ricordo di quel viaggio, degli scavi e delle persone. Che emozione

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  2. Sai quando ci sono stata ho provato le stesse cose, arrivata a vedere quei calchi mi sono resa conto davvero di cosa è stato... ti consiglio di leggere Pompei di Robert Harris, è bellissimo e con il ricordo dei luoghi visitati si unisce perfettamente :)

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  3. Grazie mille, seguirò il tuo consiglio :)

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