When in Rome - Concerto di Ed Sheeran

giovedì, gennaio 29, 2015

Siamo seduti su una delle panchine della maestosa piazza Venezia. Da lontano vediamo arrivare il 780.

Ci lanciamo sguardi l'un l'altro. Capiamo al volo quale sarà la nostra prossima mossa.

Ci alziamo, affrettiamo il passo. Imponiamo a noi stessi un'andatura più rapida.

Saliamo sull'autobus, per fortuna è vuoto. Prendiamo posto, sprofondiamo letteralmente nei sediolini. Siamo sommersi di buste.

Siamo stanchi, abbiamo percorso quasi 10 Km a piedi oggi. Io, peraltro, ho sonno, appoggio la testa al finestrino e cerco di dormire.

Non ci riesco, una moltitudine di luoghi scorre davanti ai miei occhi e la bellezza di quei luoghi mi tiene sveglia.

Roma mi tiene sveglia.

Il tour de force di quasi 10 Km percorsi in una massimo di 4/5 ore era per lei. Per ammirarla. Fotografarla. Amarla.

Perché non puoi farne a meno di amarla, dico.

Nella mia breve vita di "viandante" e osservatrice mai mi è capitato di posare gli occhi su una città più bella di Roma.

Perché Roma è ricca. Di storia, di fascino, di bellezza.

La corsa in autobus dura 50 minuti e ci da tutto il tempo di rifocillarci. Arriviamo al capolinea.

Di fronte a noi si erge il PalaLottomatica. Mi guardo intorno ed è tutto diverso rispetto alla sera prima.

Meno file chilometriche, meno auto, meno paninari. E forse anche meno entusiasmo.

Noi che, sole 16 ore prima, eravamo parte di quelle file chilometriche.

Aspettavamo con ansia di accomodarci all'interno del palazzetto e l'entusiasmo era tangibile. Ci scorreva dentro.

Eravamo in fila, coi biglietti alla mano. Quelli acquistati in una calda giornata di Giugno, per un pelo.

I biglietti gialli hanno un'impronta di un gatto stampata sopra e il nome dell'artista scritto in grassetto ED SHEERAN.

In meno che non si dica, siamo sedute ai nostri posti, sgranocchiando cookies e ascoltando Ryan Keen.

Ora devo essere sincera, prima di lunedì sera non avevo mai sentito nominare il suo nome, ma è stata una bella scoperta.

Canta alcuni dei suoi brani e qualche cover. Dialoga tranquillamente col pubblico, sorseggia una birra. Saluta il pubblico e se ne va.

Alle nove precise, manco un orologio svizzero, un ragazzo dai capelli rossi con camicia a quadri sale sul palco.

Neanche a dirlo, le successive due ore sono state accompagnate da numerose grida e svenimenti.

Ed si arma di chitarra, si avvicina alla pedaliera, e inizia alla grande con I'm a mess. Io e mia sorella, manco fossimo due quindicenni, abbiamo cantato fino allo sfinimento.

Finita la prima traccia il giovane ( ma veramente talentuoso) cantautore saluta il pubblico con un timido "Ciao Roma" e riprende a cantare.

Passa da un genere all'altro senza mai stancarsi, senza mai fermarsi. Suona, gestisce i cori e le basi con la pedaliera, cambia chitarra, canta e rappa con la stessa facilità, con cui noi comuni esseri umani, spalmiamo la nutella sul pane.

E' instancabile. Io e mia sorella lo guardiamo stupite.

Ovviamente ci aspettavamo fosse bravo, ma le nostre aspettative sono state assolutamente superate.

Tanto è vero che per un attimo abbiamo pensato che non fosse umano. E se Doctor Who ( l'alieno più famoso del piccolo schermo) ha due cuori, forse Ed ha un terzo polmone.

Cantiamo tutti i suoi successi: Lego House, Give me Love, A Team, le tracce di Multiply (X) e alcuni meravigliosi mash up (tra cui ho riconosciuto Superstition di Stevie Wonder e All About That Bass di Meghan Trainor).

Io aspetto con ansia Thinking Out Loud, che ho amato dal primo ascolto, quello dell'ormai lontano Giugno.

Dietro Ed ci sono schermi di medie dimensione, che trasmettono le immagini live del cantante e/o immagini e video inerenti alle canzoni.

Grazie a quegli schermi riesco a vederlo in volto.

Al primo accordo, riconosco la canzone che tanto aspettavo, e non mi vergogno ad ammettere che un po' mi sono anche emozionata sentendola cantare lì, dal vivo, da Ed ed altre 10mila persone circa.

Quando sento canzoni d'amore non riesco mai a fare a meno di chiedere a me stessa, se riescono tutti a provare dei sentimenti così forti e quindi la fortuna del cantautore/musicista/autore sia solo quella di riuscire a mettere per iscritto nero su bianco, quello che noi non riusciamo ad esprimere attraverso parole, rime o note. O se per amare davvero e così intensamente bisogna essere innanzitutto dotati di grande sensibilità e bisogna inoltre avere la fortuna di conoscere la persona giusta, il fatidico uomo perfetto.

E devo confessarvi che, per un attimo, io l'uomo perfetto l'ho intravisto quella sera. Tra quelle 10mila persone che affollavano il PalaLottomatica, lui era seduto dietro di me.

Peccato che le persone non si rivelano mai essere come noi ci aspettiamo che siano e no, non sono pazza, io in qualche modo lo conoscevo.

La nostra mente, direi contorta perlomeno, è capace di associare ad una persona doti e caratteristiche immaginarie. E la mia mente, è solita esagerare in tal senso. Non a caso rientro perfettamente nella categoria: sognatrice ad occhi aperti.

Sono ancora imbambolata di fronte al PalaLottomatica quando sento gridare il mio nome.

La mia famiglia si era già incamminata. Li raggiungo di corsa.

Arriviamo alla macchina e manco il tempo di sedermi e sentire il motore accendersi.. crollo.

Mi sveglio due ore più tardi, alla domanda di mia sorella: "Ceniamo da Starita stasera?"















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8 commenti

  1. Condivido il vostro amore per Roma. Mi piace andarci, mi piaceva da ragazzo e mi piace anche adesso che ci vado (purtroppo) raramente. Adoro la cucina romana e vedere qualcosa di unico in ogni angolo. Ho la fortuna che da qualche tempo alcuni amici si trovano a Roma, chi per lavoro chi perché la vita li ha portati a vivere lì, quindi magari la sera è un'occasione per rivedersi ed è come una piccola festa. Per me rigorosamente a base di cacio e pepe, provola affumicata con prosciutto e, se è periodo, puntarelle :)

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  2. Hai assolutamente ragione. Noi speriamo di tornarci presto per gustarci una vera carbonara e per passeggiare tra le strade e i vicoletti della magica Roma.

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  3. Io ringrazio il cielo di non abitare a Roma perché diventerei presto un mobile di 150kg... :)

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  4. Ahahah io ringrazio di non abitare in Sicilia, avrei la tua stessa preoccupazione! XD

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  5. La cosa buffa è che dalla Toscana mi sono trasferito in Emilia. Due Regioni dove notoriamente si mangia leggerino... :)

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  6. Faccio tappa a Roma da sempre, ma non vado oltre Fiumicino da 1 vita....
    mi ripropongo di tornarci, assolutamente!!
    (Ed Sheeran mi piace proprio....mi sento 1 idiota a 34 anni, ma... che farci??)
    :)

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  7. Mirta non sentirti idiota.. Ed piace a tutti :) solo che lo hanno catalogato come cantante per le teenager, ma credici ( siamo cresciute a pane e beatles, grazie a nostro padre) riconosciamo il talento.. e Ed Sheeran é pazzesco dal vivo :)
    Un abbraccio, ti consiglio di provare a varcare la soglia di Fiumicino quando ti è possibile. Roma è semplicemente meravigliosa!
    Grazie per essere passata.

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