Pensieri Notturni

venerdì, gennaio 02, 2015

Il primo giorno dell'anno è appena terminato.
È notte fonda e un turbinio di pensieri mi tiene sveglia. Mi giro e rigiro nel letto come una cotoletta.
Accendo la lampada da comodino. Cerco il telecomando. Accendo la Tv.
Sono annoiata. Faccio zapping.
Il Tg racconta una serie di eventi, uno più tragico dell'altro. Questo di certo non aiuta. Cambio canale. Su canale 5 danno "Come tu mi vuoi". Sorrido. Ricordo la me liceale in compagnia della mia migliore amica. Quante volte lo abbiamo visto insieme. Quanti film abbiamo visto insieme. Tutti stranamente con finale tragico ( da I passi dell'amore a Amami se hai coraggio) . Faccio zapping compulsivo. Non trovo nulla che attiri la mia attenzione. Mi sintonizzo su Rtl 102.5.
La musica in questi casi mi aiuta a sgomberare la mente.
Chiudo gli occhi e mi godo qualche pezzo, ma mi annoio.
Con la coda dell'occhio intravedo il mio diario, quello arancio, quello su cui annoto i miei pensieri, quello su cui scrivo la maggior parte dei post che condivido su questo blog.
Quella del diario è una cosa nuova. Non ho mai avuto la necessità di scrivere quello che mi frullava per la testa. Forse perché quando mi capitava di rileggere ciò che scrivevo di solito lo trovavo senza significato e questo mi faceva sentire una persona vuota.
Solo recentemente ho scoperto che mettere nero su bianco quel caos che affolla la mia mente è liberatorio.
Questa abitudine è diventata ben presto la mia terapia all'insonnia, ai momenti di ansia e panico.
Scrivere dirada quel turbinio di cui vi parlavo poc'anzi e di conseguenza migliora il mio umore.
È così sono una tipa da diario ora. Nella mia mente si fa subito vivida l'immagine di Bridget Jones. Sento di somigliarle.
Goffa e incline alle figuracce: Corrisponde.
I parenti cercano di accasarla con un buon partito: Corrisponde.
Ha un diario di buoni propositi, che puntualmente non riuscirà a mettere in atto: Corrisponde.
Un affascinante Colin Firth dice di piacergli per quello che è: Sfortunatamente, non corrisponde.
La punta della mia penna, perfettamente intonata al mio diario, scorre veloce sulle pagine di quest'ultimo. Le pagine si riempiono velocemente, una dietro l'altra. Mi fermo. Il flusso di pensieri ha subito una battuta di arresto. Alla radio danno una delle mie canzoni preferite: take me to church di Hozier. Non posso fare a meno di ascoltarla e di cantarla. Alzo lo sguardo e do un'occhiata al video.
Divento improvvisamente triste, e so bene il perché.
Un gruppo di ragazzi fanno i bulli con un loro coetaneo. Dopo averlo trascinato sull'asfalto per km, si fermano dinanzi a un falò e iniziano a prenderlo a bastonate. Il motivo? Questo giovane ragazzo è innamorato. Di un essere umano dello stesso sesso.
Questa realtà mi fa arrabbiare.
Chiudo gli occhi. Sogno di vivere in un mondo in cui tutto questo non accade. Sognare. Che verbo meraviglioso. Non c'è verbo che più mi si addice.
Il mio professore di inglese era solito chiamarmi Daydreamer.
Mai descrizione fu più calzante.
Sono una sognatrice ad occhi aperti, un po' come Walter Mitty.
Mi capita spesso, come accade al protagonista nel film, di estraniarmi completamente dalla realtà e immaginare situazioni. Luoghi. Persone.
Non posso fare a meno di pensare che la causa è che non riesco mai a ricordare di sognare durante la notte.
Allora mi rassicuro. Non c'è niente di male: ognuno ha bisogno della sua dose giornaliera di sogni e la mia la ottengo in questo modo.
La chitarra di Gilmour in Shine on You Crazy Diamond mi tiene compagnia. La voce è bassa e nonostante la musica sento le lancette della sveglia che prepotentemente continuano a ticchettare. Guardo così la graziosa sveglia che ho sul comodino e accanto a essa giace il libro che sto leggendo.
Si tratta di 1Q84 di Murakami. L'ho iniziato da un po' e sono ancora all'inizio. Proprio non mi prende. Nonostante questo non riesco ad abbandonarlo. Mi scoccia terribilmente abbandonare una storia senza sapere come andrà a finire. Proprio non mi piace l'ignoto. Che atteggiamento tipicamente mio.
























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4 commenti

  1. scrivo per il tuo stesso motivo,adoro take me to church di Hozier e anche io sogno ad occhi aperti durante il giorno e viaggio con la mente e i pensieri :) dai un'occhiata al mio blog se ti va :)

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  2. Grazie del commento. Darò volentieri un'occhiata al tuo blog!

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  3. ma tu pensa... ho trascorso i primi giorni di questo anno nuovo proprio come te: guardando BJ e pensando a quante cose me la rendono così vicina e familiare (tutte, tranne laa presenza del buon vecchio Darcy! mannaggia...) e ascoltando Hozier, e intristendomi per quel video come un pugno nello stomaco... sarà che c'è qualcosa di strano in quest'aria?

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