Amore Senza Fine

lunedì, gennaio 05, 2015

Il dvd del film che stanotte ho messo su per compagnia, continua a girare nel lettore.
Quel fastidioso rumore mi fa svegliare prima di quanto volessi.
Come ogni mattina prima di alzarmi per fare colazione accendo il cellulare.
Vedo se ci sono messaggi per me. Ce ne sono 7.
Li ignoro. Apro Facebook. Scorro la home così tanto per, senza un reale interesse.
Poi leggo la notizia.
Per un istante ho creduto fosse una bufala. Una di quelle che girano in rete di tanto in tanto e affermano che un artista barra attore barra presentatore è morto.
Mi sono bloccata.
Ho chiuso Facebook. Cerco freneticamente notizie su internet.
Il Mattino così come la Repubblica, Vanity Fair e altre testate giornalistiche confermano ciò che avevo appena letto su Facebook.
I titoli: Pino Daniele è morto, stroncato da un infarto.
La tristezza è tanta.
Penso subito all'ultima volta in cui io e la mia famiglia siamo andati ad un suo spettacolo. Era Agosto. Eravamo al mare, decidemmo all'ultimo di andarci. Il concerto era gratis, si teneva ad Avellino.
Fu meraviglioso.
Pino era generoso col pubblico, alcuni pezzi li suonava due volte, una versione totalmente acustica senza voce e l'altra con.
C'erano tantissime persone.
Cantavamo tutti sulle note delle sue canzoni.
Ricordo perfettamente il suono della sua chitarra, il riconoscibilissimo timbro vocale.
Era. Suonava. Cantavamo. Ecco cosa mi rattrista. La consapevolezza di dover usare il passato.
Cari readers, non era nostra intenzione pubblicare un post del genere.
Ma la notizia di stamattina ci ha scosse. E volevamo in qualche modo ricordarlo in poche righe.
Stamattina tra quei 7 messaggi, ce n'era uno di mia sorella Ezia che mi diceva:
"Subito iniziano a suonare nella mia testa, senza controllo, canzoni come Napule è , Resta cu' mmè, 'O scarrafone..
I miei ricordi invece volano a circa 15 anni fa, alle estati in Calabria, alle interminabili code sulla Salerno/Reggio Calabria allietate dalla sua inconfondibile voce e musica.
Io e te eravamo piccole ma i nostri genitori ci hanno sempre fatto capire che Pino era il migliore, non c'era bisogno di parole, nessuno ci ha mai spiegato che fosse il Re del Blues, bastava ascoltare un suo brano per restare affascinati da quella voce melodiosa.
Eravamo soliti dire Pino non ha una voce tene nu strument.
Il mio primo pensiero è stato a Massimo Troisi, ho ancora impresso il pianto di mamma quando nel lontano 1994 al Tg diedero la notizia della sua morte.
Avevo 5 anni, ero troppo piccola per conoscere il grande Troisi, ho imparato ad apprezzarlo dopo e ho capito che comici come lui non ce ne sono più stati da allora.
Ecco stamattina ho ripensato a lui perché inconsciamente ho pensato che un altro Pino Daniele non può e non deve esserci.
Loro due sono pezzi del cuore della nostra Napoli, loro che ci fanno sentire orgogliosi di dire SONO NAPOLETANO. Loro che ci hanno lasciato troppo presto".






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