I Nostri Primi Due Mesi Insieme

martedì, agosto 18, 2015

Ed eccomi qui, esattamente 2 mesi dopo la sera in cui ho capito che la mia vita sarebbe cambiata. Era il 10 giugno e io alla 39esima settimana di gravidanza non mi ero ancora preparata psicologicamente al parto convinta che il mio bambino – come la maggior parte dei primogeniti - avrebbe tardato ad affacciarsi alla vita. E invece quella sera Lorenzo aveva deciso che era pronto a conoscere la sua famiglia. Di li a poco i nostri sguardi si sono incrociati per la prima volta e io ho provato l’emozione più grande della mia vita. Mi sembrava di conoscerlo da sempre, i suoi capelli neri e morbidi come il velluto, il suo sguardo vispo, i suoi piedini e le sue manine si sono impressi da subito nella mia mente. Prima ancora di vederlo ho sentito il suo pianto forte e prepotente che si è immediatamente placato quando il suo piccolo viso ha toccato il mio. In quel preciso momento un’emozione mai provata prima ha attraversato il mio corpo, ho sentito un legame tra di noi indissolubile, un legame che solo tra una madre e un figlio può esistere.
La mia vita da due mesi a questa parte sembra aver acquisito un ritmo diverso, i giorni e le notti scorrono come se avessi premuto inconsapevolmente il tasto di un telecomando immaginario per accelerare il tempo. È strano ma non ho nemmeno il tempo per realizzare di sentirmi stanca fisicamente. Sono stati i mesi più belli e allo stesso tempo più duri della mia vita. Nessuno ti prepara alle notti insonni, ti insegna come allattare il tuo bambino. Nessuno ti insegna a fare la mamma eppure non ce ne è bisogno. Nel momento esatto in cui dai alla luce il tuo bambino si innesca un meccanismo grazie al quale, quasi come per magia, sai tenerlo in braccio, riesci a capire i suoi bisogni e soprattutto riesci a soddisfarli. Sai interpretare i suoi sguardi, riesci a distinguere i diversi tipi di pianto e ti meravigli perché durante quei 9 mesi di gravidanza ti sei chiesta un milione di volte se saresti stata in grado di essere una brava mamma.
Un giorno al supermercato una signora, mamma di 3 bambini, guardando il mio pancione mi disse: “ I figli sono la parte migliore di noi”. Quelle parole mi fecero riflettere ma solo oggi ho capito fino in fondo cosa volesse dirmi quella donna. Sapevo che diventare mamma mi avrebbe cambiata, già il percorso meraviglioso della gravidanza mi aveva regalato emozioni indescrivibili, mi aveva preparata ad accogliere una nuova me, una donna più responsabile e apprensiva.
Spesso  quando lo guardo, quasi inconsapevolmente, mi commuovo. Mi ritrovo gli occhi pieni di lacrime perché mi sento fortunata e realizzo che non potrei mai più immaginarmi senza di lui.
 Questa nuova rubrica nasce per raccontare la mia esperienza di mamma. Diario di una mamma riporterà infatti mese per mese i progressi di Lorenzo e i miei in questa nuova veste.
Non sono riuscita a scrivere fino a questo momento perché i primi 2 mesi mi hanno tenuta veramente molto impegnata. Mi hanno messo alla prova come moglie e come donna. Ma andiamo con ordine…
L’esperienza del parto, seppur perfettamente riuscita, è stata per me un trauma. Nei 9 mesi di gravidanza ho sempre sperato e creduto di dover affrontare un parto naturale. Stranamente il dolore non mi spaventava ed ero curiosa di provare questa esperienza forse anche per mettermi alla prova. Sapevo di dover soffrire ma questo non mi preoccupava. Mentirei se dicessi di non aver provato timore nelle ultime settimane di gestazione ma provavo molta più paura al pensiero di dover subire un cesareo. Detto fatto. Lorenzo non ne ha voluto sapere di collaborare e così dopo la rottura delle acque e 3 lavaggi di ossitocina - che non hanno per niente smosso il mio utero - il mio ginecologo ha deciso di sottopormi al taglio cesareo per non correre rischi inutili. Ero terrorizzata ma rassegnata. Ci è voluta qualche ora, una volta uscita dalla sala operatoria, ad accettare la situazione. Mi sentivo uno straccio, ero stanca e odiavo quella sensazione di intorpidimento che andava dal petto ai piedi. I giorni successivi sono stati difficili, il dolore era intenso e l’unica consolazione era avere Lorenzo al mio fianco tutto il giorno. Oggi, col senno di poi, posso dirvi che è stato meglio di ciò che mi aspettavo. La sofferenza si dimentica una volta tornate a casa e si inizia la nuova vita da neomamma.
Il primo mese è quello più difficile, bisogna fare i conti con l’allattamento, le crisi di pianto spesso senza alcun motivo apparente e le notti insonni. Mio figlio inoltre ha sofferto di colichette quasi da subito quindi vi lascio immaginare. Le mie giornate ruotano completamente attorno a lui. Per i primi tempi ho avuto difficoltà a prendermi cura di me stessa. La doccia la sera prima di mettermi a letto era l’unico momento di relax che riuscissi a concedermi. Credetemi non vi mento quando vi dico che realizzerete solo dopo di aver trascorso un periodo faticoso. Non mi rendevo conto di essere stanca o affamata. Per me era normale dedicare tutta me stessa a mio figlio. Adesso dopo poco più di 2 mesi riesco a concedermi una manicure ogni tanto. Quando lui dorme spesso devo dedicarmi alla gestione della casa e quindi non riesco a recuperare il sonno perduto. Nel week end invece con l’aiuto del papà dedico con più serenità del tempo sia a me stessa che alla casa.
Questa rubrica nasce più per me stessa che per le altre mamme, così come per Diario di una Gravidanza, ho sentito l’esigenza di riportare nero su bianco le mie emozioni, la mia esperienza, perché rileggerle anche a distanza di pochi mesi è meraviglioso. Fare la mamma è un’esperienza unica per cui non mi sento di poter dare consigli alle altre mamme. Soltanto l’istinto ci aiuta a capire come comportarci con i nostri bambini.
 Questo spazio quindi spero sia un luogo dove poter condividere le nostre esperienze e non vedo l’ora di leggere le vostre.



Lorenzo appena nato


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3 commenti

  1. Che splendore! Le tue parole mi hanno emozionato moltissimo :)

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    1. Ciao Federica!
      Grazie mille. E' sempre bello leggere commenti di questo tipo.
      Ti abbraccio
      Ezia

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